Mai sentito parlare di Kapalabhati o respirazione del fuoco?
No? Allora risolviamo subito!?
Non è uno degli otto pranayama classici ma è uno dei sei shat kriya, routines per pulire il corpo e viene praticato per garantire la pulizia dei canali respiratori e rafforzare i polmoni. Se si pratica pranayama è consigliabile praticare con regolarità anche questo.
Nella Gheranda Samhita ne sono descritte addirittura tre varianti. Qui vi presentero’ la variante più semplice e più conosciuta.
Di solito Kapalabhati si pratica al termine delle lezioni yoga, come ultimo step purificatore…diciamo cosi’..
Definiamo Kapalabhati o respirazione del fuoco.
Il termine significa “lucentezza del capo” in quanto deriva dal sanscrito “kapala” che significa “cranio” e da “bhati” che significa “pulire”, riferendosi alla lucidità che dà l’ossigenazione del corpo rispetto al torpore che ottenebra i sensi.
Quindi, se vi sentite confusi, indecisi, frustrati, avete mal di testa, dolori alla cervicale, click mandibolari, muco in eccesso (dovuto a raffreddamenti per es.), sinusite, se digrignate i denti o li serrate….PROVATE KAPALABHATI!
E vi sentirete subito meglio.

Kapalabhati o respirazione del fuoco. In cosa consiste?
Inoltre, attraverso questo tipo di respirazione potrete:
- ossigenare il corpo, rinforzando i muscoli dello stomaco e dell’addome.
- tonificare la pancia, migliorare la digestione, la circolazione.
- rallentare il processo di invecchiamento e aiutare a rilassare i muscoli facciali e tutto il sistema nervoso.
- risvegliare il chakra Ajna (o terzo occhio).
Come si esegue Kapalabhati o respirazione del fuoco?
Vi lascio guardare questo video per capire come effettuare Kapalabhati. Seguo Laura da un po’ e la trovo molto efficace e super genuina…lei dice “chiappe” e non sedere o natiche. ?
Come vedrete si tratta di un’inspirazione molto profonda e di espirazioni forzate fino a che non avrete piu’ fiato.
La forza nasce tutta dal ventre. Cominciate col rilasciare un po’ la cintura addominale e poi la contraete bruscamente insieme al retto addominale, espirando con forza e di scatto. Quando contraete fate attenzione a bloccare anche gli sfinteri e il pavimento pelvico per evitare di creare troppa pressione in quelle zone. Le prime volte ci si può esercitare davanti a uno specchio. Se durante l’espulsione le narici si dilatano un po’ e si espande leggermente la zona tra le clavicole e il collo, state dando la giusta energia.
Vi sgonfierete come tanti palloncini ed eliminerete dalla vostra testa dolori, incertezze, dubbi, pensieri infelici ed abbasserete Kapha, spesso portatore di muco in eccesso (soprattutto nei mesi invernali).
Per chi comincia ora consiglio di partire con 10 espirazioni, per evitare di iperventilare o giramenti di testa. In seguito, potrete aumentarle piano, piano.
Vedete com’era gia’ avanti Brigitte Bardot?!!?
Fra tappi di sughero (questa e’ un’altra storia!) e respirazione!?
Dunque….provateci e fatemi sapere!
Namaskar a tutti!
Pamela Golin
0 commenti